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Bondage shibari e kinbaku

Bondage, shibari e kinbaku: che differenza c’è?

Bondageshibari e kinbaku sono termini che possono risultare nuovi ai più. La parola inglese Bondage (che si pronuncia ˈbɒndɪdʒ) significa letteralmente “schiavitù” o “prigionia”, mentre il verbo che ne deriva, to bind, significa legare, costringere. Nell’ambito delle attività erotiche o sessuali la parola Bondage indica in modo generico qualunque pratica che sottoponga una persona (consenziente) alla restrizione e controllo del movimento e che può essere messe in atto tramite manette, polsiere, catene, corsetti, corde, lacci di cuoio, strumenti di contenzione, pellicola di plastica e, ancora, tanti altri strumenti.

Tipologie di bondage

  • Costrizione di parti del corpo, raggruppate o ristrette fra di loro
  • Separazione o divaricazione forzata di arti e/o parti del corpo
  • Collegamento di parti del corpo a oggetti esterni, muri o sostegni
  • Sospensione parziale o totale del corpo a soffitti o sostegni
  • Restrizione o modificazione forzata dei normali movimenti del corpo
  • Immobilizzazione completa del corpo (mummificazione) che può essere portata fino alla completa deprivazione sensoriale.

Dal BDSM al kinbaku

BDSM è un acronimo che indica varie pratiche erotiche come il Bondage, la Dominazione-Sottomissione, il Sadismo-Masochismo. Come abbiamo visto il bondage prevede la restrizione più o meno ampia dei movimenti del partner usando varie tipologie di strumenti. Nell’ambito del Bondage una pratica specifica e a sè stante è, quindi il Rope Bondage ossia l’uso delle sole corde per immobilizzare. Questa pratica ha due stili principali:  il metodo Occidentale, sviluppato in gran parte negli Stati Uniti e chiamato american bondage, e quello Orientale che nasce in Giappone, conosciuto come shibari o kinbaku. L’unione dei due stili ha dato origine anche a quello che oggi viene chiamato fuusion bondage.

Il bondage giapponese è comunemente chiamato shibari o kinbaku, termini che vengono usati in maniera intercambiabile dai giapponesi. Shibari (縛り) vuol dire letteralmente “legare” mentre kinbaku (緊縛) significa “legatura stretta”. Alcuni maestri giapponesi, soprattutto dietro la spinta delle domande dei loro allievi occidentali, hanno voluto trovare un’ulteriore distinzione, indicando con shibari l’atto tecnico del legare e con kinbaku il legare con passione e comunicando delle emozioni. Ma la realtà è che i Giapponesi sono meno interessati alle differenze tassonomiche di quanto siamo noi occidentali.

La differenza tecnica fondamentale tra bondage occidentale e bondage giapponese sta nel tipo di corde usate e nei canoni estetici a cui si fa riferimento. Il bondage giapponese prevede l’uso di corde in fibra naturale, tutte di egual lunghezza (tradizionalmente erano 4 volte la larghezza di braccia del legatore, oggi generalizzata tra i 7 e gli 8 metri), dal diametro di 5-6mm, rifinite con due nodo semplici alle estremità. In Occidente invece si usano corde in materiali di vario tipo, dal cotone al polipropilene al nylon, di lunghezza e diametro variabili.

Tuttavia la vera differenza tra il rope bondage occidentale e il kinbaku sta nell’estetica e nella filosofia che sta dietro a questo tipo di disciplina. Il Kinbaku prevede specifiche forme (kata) e regole estetiche. Le posizioni sono quasi sempre asimmetriche e spesso impegnative se non addirittura scomode. Molto comuni le legature che consentono alla persona la scelta tra due posizioni egualmente fastidiose o dolorose per amplificare l’impatto psicologico della costrizione. L’uso dei nodi è limitato o addirittura assente, prediligendo frizioni e ritorsioni della corda su se stessa. L’uso dei nodi sul corpo è considerato sgraziato secondo le regole estetiche tradizionali giapponesi, mentre in occidente viene addirittura enfatizzato usando nodi decorativi molto vistosi.
Nello shibari/kinbaku l’enfasi non è posta sulla legatura in sè, ma sul come la corda viene apposta dal legatore diventando un’estensione delle sue mani, sul rapporto di intimità che si crea. In poche parole il bondage giapponese riguarda più il percorso che porta al risultato finale rispetto al risultato stesso. Il kinbaku, a differenza del bondage occidentale non è una pratica, ma una vera e propria disciplina, che implica quello che i Giapponesi chiamano “kokoro” (心), ossia cuore, spirito e mente, cose non non si possono acquisire tramite la semplice conoscenza di tecniche e nodi.
Oggi il bondage giapponese non è solo una forma di costrizione sadomasochista ma è diventato, in alcuni casi, una vera e propria forma d’arte performativa dove il legatore crea una scultura umana modellando il corpo attraverso le corde.

Nella Scuola di Bondage “Ito Seiu” vogliamo dare ai nostri allievi la possibilità di entrare in contatto con gli stili di vari maestri, in modo che ognuno possa trovare spunti interessanti per costruire il proprio stile. Per questo abbiamo sviluppato la nostra offerta didattica basandoci soprattutto sulle lezioni settimanali che permettono di seguire gli allievi nel loro percorso ed aiutarli a sviluppare le proprie tecniche in modo corretto.

Storia del kinbaku

Per conoscere in modo approfondito le origini storiche dello shibari – kinbaku, ti consigliamo di leggere la sezione relativa alla Storia del kinbaku