Consiglio la visione/lettura di questo sito web dell’Università Meiji a Tokyo, il cui Museo ha una sezione dedicata al crimine. Al link qui sotto è possibile vedere una serie di tavole pittoriche che raffigurano alcune scene tipiche riguardanti i crimini e il modo in cui essi venivano trattati dall’autorità durante il periodo Edo (iniziato nel 1603 con Tokugawa Ieyasu). Sebbene questo documento ha una sorta di valenza propagandistica, contrapponendo la “crudeltà” del periodo edo al riformismo e illuminismo del periodo Meiji, risulta molto interessante vedere quale fosse il substrato culturale a cui la letteratura, le arti figurative ed il teatro kabuki attingevano per contestualizzare le loro storie piene di passione, un po’ come nella letteratura e cultura occidentale di fine ottocento, c’è stato un rifiorire dei riferimenti al medioevo, alle sue battaglie e alle sue storie di prigionie, evasioni, torture e conclusioni a lieto fine.
Si possono sfogliare le pagine una ad una, con una breve descrizione in inglese per ogni tavola che ne illustra i contenuti, dando informazioni interessanti sulle abitudini e consuetudini di quel tempo. Ovviamente quelle tecniche non hanno se non una lontana parentela con quelle utilizzate nel kinbaku moderno (la stessa che potrebbe esserci tra i duelli medioevali all’ultimo sangue e la scherma moderna). Va da sè, quindi, che queste illustrazioni vanno intese solo come un approfondimento storico e non come modelli di comportamento. http://www.meiji.ac.jp/museum/criminal/keijizufu/index_en.html