Dei problemi legati alle possibili compressioni del nervo radiale durante le legature ed in particolare dei problemi generati dalle fasce orizzontali superiore ed inferiore di un takatekote si parla da molti anni. Sono stati scritti numerosi articoli a riguardo e la maggior parte dei rigger ha sviluppato una propria teoria “empirica” su quale sia il posizionamento e tensionamento “perfetto” per le corde del takatekote.
D’altronde non si può che affidarsi all’esperienza e alla comunicazione tra rigger e rope bottom per far fronte all’enorme variabilità del decorso dei nervi lungo il braccio.
Infatti, uno degli assiomi, ma anche una delle fonti errore più comuni, del “sapere” occidentale è quello di poter descrivere in modo scientifico ed analitico il mondo che ci circonda. Ecco quindi che le regole empiriche di cui sopra, suonano spesso come una ricetta che è valida sempre e comunque, INDIPENDENTEMENTE da chi sia la persona legata.
Sono recentemente venuto in possesso di una serie di immagini fatte da amici di amici di non so bene quale esposizione di corpi umani. Si tratta di foto di VERI corpi umani, non di riproduzioni. E’ molto utile notare come vi sia un’alta variabilità nel percorso e nell’esposizione dei nervi del braccio da soggetto a soggetto. Ben diverse da quelle presenti su un atlante anatomico (ho aggiunto in basso una foto presa da https://human.biodigital.com/), che ci porta a pensare che tutti siano fatti allo stesso modo.
In alcuni casi i nervi “sbucano” da sotto le fasce muscolari solo in alcuni punti, in altri sembrano correre “al di sopra” dei muscoli stessi; talvolta si ramificano ed intersecano. La conseguenza è che i muscoli ed i tendini dei vari soggetti reagiscono diversamente alle tensioni, pressioni e torsioni causate da una legatura.
Questo significa che applicare sempre e soltanto uno stesso modello di legatura può risultare limitante, così come può esserlo aspettarsi che persone diverse reagiscano allo stesso modo allo stesso tipo di sollecitazione.
Guardate bene queste immagini: sono davvero uniche e molto interessanti e aiutano a capire meglio sia che tipo di valutazioni/palpazioni fare su un braccio per capire il posizionamento e decorso dei nervi, sia aiuta i/le bottom a rendersi conto quali sono le zone più a rischio che devono imparare ad autovalutare e su cui devono imparare a dare dei feedback precisi al proprio rigger.